domenica 12 giugno 2011

Casalinghitudine

Fra due giorni la "piccola" di casa compirà 17 anni: la sua nascita ha coinciso con la decisione di restare a casa e in questi 17 anni credo non sia passato giorno in cui non mi sia chiesta se questa decisione fosse giusta o no.
La decisione è stata al 50% voluta e al 50% obbligata da una lunga serie di circostanze e di qui i miei dubbi. A volte prevale l'idea che la decisione sia stata giusta e a volte no, ma sempre aleggia in qualche angolino della mente il pensiero che noi donne, comunque sia, siamo rimaste fregate ancora una volta.
Fortunatamente l'umanità è varia e la vita è molto differente. Sicuramente è diverso vivere in un piccolo appartamento di città piiuttosto che in una casa di campagna, avere figli o non averne, avere genitori attivi e collaborativi oppure no, avere un lavoro soddisfacente e/o ben remunerato oppure insoddisfacente e/o mal pagato, vivere in un luogo che ha mezzi pubblici efficienti o non averne affatto..... e potrei continuare all'infinito. Questo significa che ogni famiglia, e quindi ogni donna, si ritrova a vivere una situazione diversa. Secondo me la donna avrà davvero raggiunto l'indipendenza e la parità quando ogni famiglia potrà scegliere in tutta libertà qual è il modello di vita che meglio si adatta alla propria situazione e, soprattutto, potrà modificarlo via via che mutano le circostanze della vita.
Dovrebbe poter esistere la famiglia dove marito e moglie lavorano a tempo pieno, o dove entrambi lavorano con un part time, o dove uno dei due (indipendentemente dal sesso) lavora a tempo pieno e l'altro part time o ancora dove uno dei due (sempre indipendentemente dal sesso) lavora fuori casa e l'altro è casalinga/o. Dovrebbe essere possibile economicamente ma soprattutto "mentalmente".
Diciamocelo: qual è la soddisfazione di una donna che fa, ad esempio, un lavoro di fabbrica monotono e ripetitivo per 8 ore al giorno e poi si ritrova la casa da pulire, i pasti da preparare, i figli da accudire e magari anche dei genitori anziari a cui pensare? questa è parità? questa è schiavitù!
E quanti uomini casalinghi conoscete?
Spesso penso che le mamme di maschi (e forse ci casco anch'io: sempre le mamme, mai i papà!) dovrebbero cominciare a insegnar loro che non esistono lavori femminili o maschili sia fuori che dentro casa e che le donne non vogliono aiuto ma condivisione. Ecco, forse la condivisione sarà la vera parità. Utopia?

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