giovedì 7 luglio 2011

Molto forte, incredibilmente vicino

Non avrei mai potuto fare (e sicuramente non farò neppure in futuro) il critico letterario. Quasi sicuramente neppure la persona che scrive le quarte di copertina. Il motivo fondamentale è che per piacermi un libro deve darmi emozioni che, va da sè, non sono facili da tradurre in parole.
Ho appena finito uno di quei libri che mi ha suscitato emozioni molto forti, quindi ho pensato di partire da quersto per presentare i miei "libri del cuore"


Oskar ha perso il papà l'11 settembre, che così è diventato "il giorno più brutto". La sua storia si intreccia con la casualità e le coincidenze della vita e, naturalmente, con le vite delle persone della sua famiglia. Per suo nonno esiste "il giorno in cui ho perso tutto", che sarebbe il giorno del bombardamento di Dresda. Così in questo libro ci si trova a fare i conti con la paura di vivere dopo aver visto l'orrore, col senso di colpa per essere vivi mentre i propri cari non lo sono più, con la fatica di trovare un senso dove non c'è.
Mi è piaciuto, ho letto con la pelle d'oca la descrizione del bombardamento, ho "sentito" il dolore e la solitudine dei personaggi, insomma, mi sono emozionata moltissimo. E questo è quello che chiedo ad un libro

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