domenica 16 ottobre 2011

Little Boy Blue

Uno dei miei libri preferiti, di quelli che mi hanno regalato emozioni intensissime.
Lo scrittore ha sicuramente usato parte della sua esperienza di vita (anche se questa non è la sua autobiografia: quella è un altro libro che mi è decisamente piaciuto meno) per descrivere Alex, il ragazzino protagonista.

Alex è probabilmente nato nel momento sbagliato (è ragazzino negli anni della Grande Depressione) e in una famiglia che non riesce ad occuparsi di lui. E' sveglio, intelligente, ma ha una parte di disadattamento che lo porta inevitabilmente verso il crimine. E' impossibile non parteggiare per lui, addirittura essere angosciati per la sua sorte, per la sua capacità di mettersi nei guai anche senza volerlo... Sono rimasta incollata alle pagine, sperando assurdamente che le vicende fossero diverse, che la situazione di Alex migliorasse, quasi volessi sperare in una sorta di lieto fine hollywoodiano. Naturalmente il lieto fine non c'è, perchè la storia è realistica (se non reale), perchè è uno spaccato di vita durissima a cui si assiste impotenti. Sapere poi che l'autore ha passato gran parte della vita in carcere non fa che aggiungere valore e profondità a questa storia.

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