lunedì 8 aprile 2013

Paris mon amour (parte prima)

Sono arrivata a 50 anni e non sono mai stata a Parigi. Ho detto mille volte a mio marito che mi sarebbe piaciuto andare, ma lui ha sempre risposto che è una città brutta (giuro che non ho ancora trovato un'altra persona che dica la stessa cosa) e che ci sono altri posti da vedere. Così quando il mio fisioterapista (nonchè grande amico, nonchè compagno di vacanze da anni) mentre mi "torturava" mi ha proposto "dai, andiamo qualche giorno a Parigi" io ho risposto un "ci penso e poi vediamo", ma in cuor mio mi vedevo già là.
Detto fatto, formazione decisa (io, Franco il torturatore, Rosa la mia amica nonchè consorte del torturatire e Barbara, altra mia amica), data scelta e volo prenotato, siamo partiti.
Ovviamente le cose non possono andare alla perfezione, così ci siamo beccati i giorni di aprile più freddi della storia, ma pazienza: parafrasando, Parigi val bene un principio di congelamento!
Il primo giorno non abbiamo fatto altro che depositare la valigia in hotel e filare dritti verso la Tour Eiffel.
Dopo una coda di più di un'ora, sferzati da un vento gelido (ma chiacchierando allegramene tra di noi e con altre persone nelle nostre condizioni) ce l'abbiamo fatta... e ci simo goduti lo spettacolo di Parigi dall'alto. Una Parigi un po' grigia per via delle nuvole, ma pazienza.
Appena scesi ci siamo concessi un bel tè bollente con il famoso pain au chocolat, anche per fare una pausa in un posto caldo.
Una volta usciti....la pioggia! Si, mancava l'esperianza dell'Arco di Trionfo, gli Champes Elysées e Place de la Concorde con la pioggia e il vento che rovesciava indietro gli ombrelli!









Intrepidi, non ci siamo fermati.... e siamo arrivati al Louvre
Ovviamente non abbiamo visitato il museo: non basterebbe un'intera  giornata, così ci siamo accontentati di entrare e gironzolare tra i negozi.



La tappa successiva è stata l'Orangerie, per vedere le famosissime Ninfee di Monet. Ora, io capisco poco o niente di pittura, ma amo gli impressionisti e Monet in particolare. Non ci sono parole per descrivere la meraviglia di avere davanti agli occhi quei capolavori. niente foto, ma tanto non sarebbe possibile imprigionare in un'immagine tale meraviglia....

Alla fine cena in un bistrot e a nanna: ci sono voluti circa 3 secondi per dormire!

(to be continued)

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