lunedì 13 maggio 2013

Mamma vs zia

Sarà che c'è stata la Festa della Mamma. Sarà che io sono incline a rimuginare. Sarà... qualunque sia il motivo, mi trovo a riflettere sul ruolo di genitore, mamma nella fattispecie.
Fondamentalmente immagino che tutti vogliano il meglio per i propri figli, li vogliano vedere felici, vogliano evitare che soffrano, cercano di proteggerli... Umano, naturale, ma ovviamente la vita riserva a tutti una buona dose di sofferenza o di pericolo o comunque di negatività. Ho sempre ritenuto che il modo più efficace di proteggere i figli sia quello di abituarli a cavarsela in ogni situazione. E in fin dei conti non è poi così difficile quando sono piccoli (ovviamente se non accade nessun evento particolarmente grave): si tratta di restare accanto a loro nelle piccole situazioni quotidiane, quando litigano con un amichetto, quando si deve dire no all'ennesima richiesta di un gioco nuovo, quando a scuola qualcosa non va....
Poi crescono e diventa sempre più difficile. I terribili anni dell'adolescenza, le prime scelte importanti, gli amori, le lotte per conquistare una forma di autonomia.
E poi.... e poi arrivano i periodi come questo, in cui non so fare un bilancio del mio "lavoro". Quando vedi che tante cose non vanno ma non puoi intrometterti, quando sai e non sai, ma riesci a capire che c'è un dolore di fondo, quando ti rendi conto di un comportamento sbagliato ripetuto nel tempo che porta solo frustrazione e non puoi dirglielo, quando vorresti far scomparire magicamente chi (in un modo o nell'altro) si comporta "male" (inteso nel senso di procurare sofferenza) con quelli che per te sono sempre i tuoi "cuccioli" ma, accidenti, la magia non esiste.....
Di sicuro è meno faticoso essere una zia!

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